Vitto ed alloggio dell’animatore turistico

Vitto ed alloggio dell’animatore turistico

Oggi parliamo di vitto ed alloggio dell’animatore turistico. Si tratta di una variabile tutt’altro che trascurabile che ha un ruolo importante, se non decisivo, nella riuscita di una stagione. Sulle performance di un animatore turistico incide notevolmente la qualità del posto in cui si riposa e di quello che si mangia. In alcune realtà, purtroppo, imprenditori turistici poco lungimiranti badano a ridurre i costi del personale, risparmiando proprio sul vitto e riservando ai lavoratori della struttura dei locali poco confortevoli, senza rendersi conto che questo pessimo trattamento delle risorse umane si ritorcerà contro, ottenendo un servizio non al top.

Pensiamo ad un animatore che dorme su un materasso scomodo: se comincerà ad avere mal di schiena o soffrire di allergie per via dei troppi acari contenuti in esso, comincerà ad assentarsi dal luogo di lavoro o non sarà più prestante come all’inizio. Stesso discorso per il cibo, negare alle papille gustative dello staff un qualcosa di buono come un dolce o un gelato, o quanto meno una varietà nelle pietanze somministrate, si potrebbe ricevere in cambio un abbassamento dell’entusiasmo, che è linfa vitale dell’attività di animazione turistica.

Per non parlare di quegli sprovveduti (per non dire “folli”) proprietari o direttori di strutture ricettive che costringono gli animatori ad adeguarsi agli orari dei pasti dello staff di sala e cucina (parliamo delle 11.30/12.00 per il pranzo e le 18.30/19.00 per la cena): in questi casi l’equipe di animazione lascerebbe gli ospiti in momenti di alta aggregazione, come quelli che si creano per il famoso gioco aperitivo o i balli di gruppo o, per parlare del tardo pomeriggio, dei tornei sportivi che si possono disputare al fresco.

Nel settore turistico l’equazione bella struttura = belli alloggi del personale, spesso, non funziona. Anzi, l’animatore viene quasi ad un tacito compromesso: lavoro in un bel posto, anche se alloggio in una camera invivibile. Così come si è sentito dire: “ Lavoro in un villaggio vecchio con clientela di basso livello ma il trattamento di vitto ed alloggio è ottimo”.

Quale la soluzione ottimale? Dal punto di vista dell’alloggio, l’ideale è vedere riservare allo staff di animazione camere con al massimo tre posti letto e degli armadi e comodini per poter accogliere le cose portate in valigia, oltre ad un bagno con i servizi necessari ed una cabina doccia che contenga bene l’acqua quando ci si lava. Con camere e bagni divise per sesso. Al capo equipe ed altri eventuali professionisti adulti dello staff riservare qualche camera meno affollata, meglio se singole che possa fare anche da ufficio.

Un giorno ho fatto un sopralluogo in bell’hotel direttamente sul mare che cercava un’animazione di qualità, composta da elementi di esperienza, con 3 donne di bella presenza che si occupassero rispettivamente di fitness, balli e pianobar. In tutto 7 elementi. Davanti ad una richiesta così precisa ho dovuto chiedere di visitare gli alloggi. Alloggi? In realtà si trattava di una camera con 4 letti a castello con un solo bagno.  Pensando a tutte le (giuste) problematiche di convivenza che sarebbero potute nascere tra gli elementi dell’equipe, ho evitato anche di presentare un preventivo. Qualsiasi cifra non sarebbe bastata a garantire un servizio sereno e rispondente alle aspettative del committente!

Per quanto riguarda il vitto, invece, la regola dovrebbe essere che gli animatori seguissero gli orari degli ospiti e che, al ristorante, mangiassero le stesse cose riservate ai clienti. Meglio ancora se in una zona appartata ad un tavolo riservato allo staff di animazione: in questo modo gli animatori avrebbero qualche minuto in più per staccare  la spina e rilassarsi un po’. Nelle strutture in cui vige l’obbligo per l’animatore di sedersi al tavolo con gli ospiti, la possibilità di mangiare secondo i propri gusti e il proprio appetito è una ricompensa per un “lavoro extra” di contatto con i turisti, partecipando in certi casi alle loro discussioni familiari. Comunque sempre meglio di mangiare pasta asciutta tutti i giorni.

Antonio Longobardi

Ex Capo Villaggio

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